Green Public Procurement: nuovi Criteri ambientali minimi

NEWS, 16/01/2017

La normativa del Green Public Procurement (cioè Acquisti verdi della Pubblica Amministrazione) si rintraccia nel Piano di Azione Nazionale per gli acquisti pubblici verdi, aggiornato con DM del 10 aprile 2013, dal quale provengono i criteri ambientali minimi per diversi settori merceologici e servizi, emanati con decreto ministeriale.

L’inserimento dei criteri ambientali minimi nei documenti di gara è obbligatorio all’indomani del D.Lgs n. 50 del 18 aprile 2016, che all’art. 34 stabilisce l’applicazione dei criteri ambientali minimi nelle gare pubbliche.

La pubblica amministrazione in Italia, pertanto, è obbligata a fare acquisti verdi in relazione ai prodotti e servizi per i quali vi siano i criteri ambientali minimi, stabiliti con decreto del Ministero dell’Ambiente.

Con un decreto del Ministero Dell’Ambiente – oggi in fase di pubblicazione – si dettano nuovi criteri ambientali per gli acquisti della pubblica amministrazione in tre diversi settori: l’edilizia, i prodotti tessili e gli arredi per interni.

 “Vogliamo in questo modo – spiega il ministro Gian Luca Galletti – rendere il settore pubblico sempre più sostenibile ed efficiente sotto il profilo energetico, oltre che pienamente protagonista della sfida dell’economia circolare. I Criteri Ambientali minimi – prosegue il ministro - sono una parte essenziale del nuovo Codice degli Appalti, assicurando nei documenti progettuali e di gara un risparmio economico per le casse dello Stato ed insieme un costo ambientale ridotto”.

Per la fornitura di prodotti tessili, quali ad esempio divise da lavoro, tendaggi e tappezzeria, sono introdotti nuovi criteri, tra cui quelli ‘sociali’: ci si assicura cioè che lungo tutta la filiera questi beni siano prodotti garantendo condizioni di lavoro dignitose, nel rispetto dei diritti umani e dei lavoratori. Sono stati inoltre inclusi requisiti prestazionali (resistenza alla lacerazione, variabilità della dimensione dopo il lavaggio e solidità dei colori) che incidono indirettamente sull’ambiente, procrastinando nuovi acquisiti e prevenendo la produzione di rifiuti. E’ stato aggiunto il criterio sull’ecodesign e il divieto di acquistare alcune categorie di prodotti usa e getta, cosi come sono state aggiornate le indicazioni sulle sostanze pericolose e le norme su verifiche e analisi di laboratorio. Nell’ottica dell’economia circolare, sono valorizzati gli articoli tessili costituiti da fibre riciclate e i prodotti “preparati per il riutilizzo”. (FONTE: Ministero Ambiente).

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